IBM and the Holocaust
08 Dec 2006 - Libri

Ai vari libri italiani, mi piace ogni tanto alternare qualche libro in inglese. In una libreria di Queens Town in Nuova Zelanda ho trovato questo “IBM and the holocaust” di Edwin Black.

E’ la storia sorprendente ed inquietante della nascita dell’IBM e di come abbia collaborato con il regime nazista per tutta la sua durata, compresa guerra ed olocausto, fornendo le proprie potenti macchine a schede perforate per aiutare sia la logistica di guerra della Germania che le operazioni di censimento e catalogazione dei cittadini della Germania e dei paesi occupati per poter individuare facilmente gli ebrei e gestirne poi la deportazione. Le macchine IBM erano installate addirittura direttamente nei campi di concentramento!

Ma la cosa impressionante sono anche gli equilibrismi dei manager IBM (sia in Europa che dei grandi capi a New York) per riuscire a fregare tedeschi, americani, concorrenti, leggi internazionali, tasse etc… un monumento al capitalismo più efficiente e spregiudicato che non ha mai incontrato l’etica nemmeno di striscio.

Il racconto di Black e’ inquietante ed incredibile…in effetti ha dovuto mettere quasi 200 pagine di note e fonti su circa 950 pagine per poter dare una base credibile alla sua storia. Cita centinaia di lettere, telegrammi, messaggi scambiati fra le sedi europee della IBM e il quartier generale.

La lettura e’ consigliata a chi crede che la mano invisibile del mercato e’ in grado di autoregolamentare il mercato in una economia capitalistica… Thomas Watson, fondatore dell’IBM, dimostra anzi come si possano piegare le regole se non si hanno molti scrupoli e costruire una multinazionale che si eleva sopra tutte le leggi.

Qui puoi trovare una recensione completa del libro.

Sempre legato all’IBM mi e’ capitato di recente di vedere su History Channel un documentario sullo storico incontro di scacchi fra il campione Kasparov e Deep Blue di IBM, finito con la vittoria di IBM. Il racconto descrive come quello che doveva essere un incontro “amichevole” per verificare l’evoluzione dei computer nel gioco degli scacchi, si sia traformato in operazione marketing colossale di IBM per promuoversi, che non ha esitato a rendere difficile la vita a Kasparov che aveva affrontato la sfida in modo decisamente troppo amichevole. Anche di questo evento recente potete trovare in rete diversi resoconti, un po’ a favore di Kasparov, un po’ a favore di IBM.

A me comunque dopo queste letture l’IBM sta meno simpatica…