06 Nov 2021 - Racconti Bambini
C'era una volta, tanto tempo fa, un paesino dove tutti erano terrorizzati da un bambino: appena succedeva qualcosa a Tim, cominciava ad uscirgli dalla bocca una nuvola rossa fatta di rabbia...più si arrabbiava più la nuvola diventava grande e densa fino a quando non cominciava a creare disastri:
Un giorno, mentre era in piazza a mangiarsi il gelato, Lucia, una sua compagnia di scuola, passando in bicicletta lo ha appena sfiorato...dopo un attimo Tim ha cominciato a fumare per la rabbia, è diventato tutto rosso fin quando la nuvola della rabbia è cominciata ad uscirgli di bocca, finendo in una grande esplosione: il suo gelato e quello di tutti i suoi amici è stato fatto volare dalla forza dell'esplosione della rabbia, andando a finire in faccia a tutti i presenti in piazza e Tim, per la vergogna, è scappato a casa.
Un'altra volta stava giocando a carta-forbice-sasso con un nuovo compagno di scuola, che non conoscendo ancora il "problema" di Tim, si era messo a giocare, imprudentemente, con lui. Per tre volte di fila Luigi, con il suo sasso, ha distrutto le forbici di Tim e lui non ce l'ha più fatta! Questa volta la nuvola di rabbia che gli è uscita dalla bocca ha assunto la forma di forbici giganti e ha inseguito Luigi fino a casa, poverino, che spavento!
Ormai in paese la paura di incontrare Tim, di farlo arrabbiare e subire l'attacco dell sua rabbia era talmente tanta, che quasi nessuno più si ritrovava all'aperto: tutte le attività si svolgevano al chiuso, al riparo dalla rabbia di Tim, che si sentiva sempre più solo, emarginato e arrabbiato. Era diventato quasi un paese fantasma...
Il 4 novembre, giorno della festa delle Forze Armate, arriva in piazza un teatrino dei burattini.
Di solito all'arrivo del teatrino ogni piazza si riempiva subito di bambini e genitori, in fremente attesa dell'inizio dello spettacolo. Ma qui invece c'erano solo pochi sguardi curiosi dalle finestre, nessun bambino che giocava in piazza, le persone si aggiravano furtive e silenziose.
Il burattinaio, curioso e sorpreso di questo strano comportamento, chiese spiegazioni al bar del paese e il gestore gli spiegò che c'era un ragazzino che per un non nulla esplodeva di rabbia, in modo così violento da spaventare tutti, grandi e piccini e così, tutti evitavano al massimo il rischio di incontrarlo.
Il burattinaio non si scoraggiò e quella sera dispose in piazza le sedie e cominciò il suo spettacolo, anche se l'unico spettatore era il gestore del bar, mentre da dietro le finestre molti guardavano curiosi.
Il secondo giorno due bambini e una nonnina si sedettero in prima fila e si goderono così un bellissimo spettacolo. Il giorno dopo a scuola non si parlava di altro e così la terza sera molti bambini presero coraggio (e anche qualche genitore) e metà delle sedie erano ormai occupate.
La quarta sera la piazza era piena, mezzo paese era tornato a vedere lo spettacolo, ormai diventato famoso. Ma appena iniziato il teatrino, mentre gli spettatori si accomodavano, un silenzio pesantissimo avviluppò la piazza, illuminata dalle torce.
Tim stava venendo a vedere lo spettacolo di cui ha sentito parlare. Tutti lo guardavano preoccupati e spaventati mentre si avvicinava verso la seconda seggiola sul corridoio centrale, rimasta libera. Quando si sedette, tutti tirarono un sospiro di sollievo, il brusio della normalità tornò a farsi sentire per qualche minuto e poi lo spettacolo cominciò.
Erano passati quasi venti minuti quando un signore della seconda fila, un po' anziano, dovette andare in bagno...si alzò e zitto zitto cominciò a spostarsi per uscire dalla fila di sedie, e mentre camminava continuava a guardare il bello spettacolo di burattini.
Puff! Era quasi arrivato fuori dalle sedie che urto silenziosamente il ginocchio di Tim, che era assorto dalle battute dei burattini. L'anziano signore trattenne chiese scusa, trattenne il fiato e cominciò ad allontanarsi sempre più in fretta. Dopo pochi secondi il viso di Tim era diventato tutto rosso, poi divenne paonazzo. Un sussulto e poi dalla bocca di Tim cominciò ad uscire la ben nota nuvola di rabbia.
Mentre il burattinaio andava avanti, inconsapevole, molti spettatori avevano capito cosa stava per succedere e cominciarono ad allontanarsi...ancora pochi attimi e la nuvola avvolse mezza piazza, poi ci fu un boato: chi non era già scappato si ritrovò a terra, le sedie volarono dall'altra parte della piazza. Il burattinaio si salvò, in quanto protetto dal teatrino, ma uno dei burattini, si ritrovò senza testa.
E Tim, che stava guardando con passione lo spettacolo, si mise a piangere quando, dileguatasi la nuvola rossa della rabbia, vide che non era rimasto nessuno in piazza e, soprattutto, che lo spettacolo si era interrotto sul più bello.
Il burattinaio uscì da dietro il teatrino e raggiunse Tim che stava ancora piangendo e gli chiese cosa fosse successo. Così Tim gli raccontò tutto...di come lui si arrabbiava sempre facilmente e di come la rabbia gli usciva senza controllo e creava continuamente disastri. E di come gli altri bambini (e genitori) avevano paura della sua rabbia e gli toccava sempre giocare da solo, nessuno lo invitava mai a casa e anche a scuola veniva sempre escluso dai giochi.
Il burattinaio, che girando di città in città aveva visto di tutto, cominciò a raccontare le sue incredibili storie sulla rabbia, con le sue spiegazioni sulla provenienza della rabbia e su come, in altri remoti paesi, avevano imparato a controllarla.
Tim, tornò a casa e andò a dormire. Non aveva visto la fine dello spettacolo, ma almeno aveva parlato con qualcuno e aveva sentito tante storie interessanti. Aveva anche scoperto che la rabbia non era solo un suo problema e che c'erano, in giro per questo grande mondo, tanti casi come il suo se non più difficili, e così si sentiva meno solo e depresso.
Quella notte si svegliò per andare al bagno e uscendo di camera inciampò su Torakiki, il suo gattino...ecco che la rabbia cominciò ad uscirgli dalla bocca, in una densa nuvola rossa che diventava sempre più grossa, pronta ad esplodere... e allora Tim si ricordò delle parole del burattinaio: "Ogni bambino ha una scatola rossa dove può far sparire la propria rabbia, e trasformala in una sasso...ma è un sasso speciale, non è pesante come gli altri sassi, perché la rabbia fa tanto la voce grossa, ma in fondo in fondo, di sostanza non c'è poi molto..." Ma dove è questa scatola????
Non si ricordava cos'altro gli aveva detto....ah, sì: "spesso la scatola della rabbia si trova sotto il letto, sempre a portata di mano per poterci ficcare dentro tutta la rabbia della giornata!".
Tim controllò sotto le coperte, in fondo al letto, gli sembrava così incredibile come storia...ma quando stava per arrabbiarsi di nuovo per la ricerca infruttuosa, ecco che vede, nella penombra, una scatolina di legno rossa.
L'aprì e con sua grande sorpresa c'era una specie di pietra, ma era strana...la prende in mano ed effettivamente era leggera! Rimise la scatola sotto il letto e si addormentò tranquillo, sapendo che finalmente aveva un posto devo mettere la sua rabbia, senza fare danni e disturbare nessuno.
Da quel giorno si arrabbiò molto meno e dovette usare la scatola molto raramente! Quando si sentiva arrabbiato, apriva la sua scatola e tenendo in mano la pietra leggera della rabbia passata, sentiva il peso della rabbia sciogliersi...
Da quando il teatrino dei burattini era passato in paese, tutti vissero più felici e contenti!