Lviv, Ucraina - luglio 2008
01 Aug 2008 - Viaggi Lviv Ucraina

Dopo tanto girovagare per il medio oriente, cambiamo un po’ destinazione per passare qualche giorno a Lviv (o Lvov) in Ucraina.

Lviv è una cittadina vicino al confine con la Polonia, ed infatti i voli per Lviv partono più da Vienna che da Kiev, la capitale dell’Ucraina.

Appena si arriva si capisce che la città non è una metropoli: l’aereoporto accetta solo aerei turboelica: in effetti sembra di atterrare in una campetto da calcio in cemento, altro che aeroporto internazionale. Per il mio arrivo avevano approntato il servizip VIP: un pulmino mi ha prelevato mentre scendevo dall’aereo e mi ha portato ad una porta separata per fare le pratiche doganali in modo più spedito e con una saletta di attesa dedicata. Circa 60 dollari ben spesi…

La zona periferica della città è abbastanza triste e con la strade piene di buche, ma appena si arriva in centro, si scopre la vera anima di Lviv. Infatti l’impronta Austro-Ungarica è molto forte: la piazza centrale con l’Opera, bei palazzoni e strade importanti.

La città è decisamente proiettata verso l’Europa continantale. Infatti da queste parti, anche se parlano poco inglese (ma si stanno attrezzando in vista degli Europei di calcio del 2012) ma il tedesco ed il polacco sono molto comuni. A Kiev invece, mi dicono, il russo è praticamente la prima lingua.

Andando a vedere la città dal belvedere da cui si domina tutto si nota subito una grande differenza con le città italiane: siamo immersi in una foresta! Dove finisco i palazzoni, subito cominciano gli alberi. In Italia non ci siamo proprio abituati.

Ma cosa ci faccio a Lviv? Bhè, questa è la Bangalore ucraina: qui si trovano le aziende informatiche ucraine, insieme ad un ottimo politecnico che sforna ottimi programmatori. Così come gli americani danno un sacco di lavoro di sviluppo in outsourcing in India, così in Europa facciamo noi con Romania/Bulgaria/Ucraina.

Ed in effetti gli sviluppatori che ho incontrato sono veramente in gamba.

Ma comunque la vera sorpresa è stata la città, affascinate nel suo aspetto di piccola Vienna, con un ottima cucina ed un crocevia di nazionalità che qui si incontrano e si vedono passeggiare nelle ampie vie e nelle belle piazze.

Al momento di partire (altro che gli affollati aeroporti nostrani: sono arrivato 15 minuti prima della partenza e ho preso il volo!) ho fatto per sbagli il check-in non VIP: hanno messo la valigia su una bilancia (di quelle vecchie con il classico ago) e poi hanno scritto a mano il peso sul biglietto…poi ricordatomi del servizio VIP, invece di fare la coda alla sicurezza (con la valigia in mano) sono tornato nella saletta di attesa dedicata in attesa dell’imbarco (questa volta niente pulmino, siamo andati a piedi fino all’aereo).

Ah, come al solito occhio ai taxi che se sei straniero non accendono il tassametro e ti fanno pagare enne volte il dovuto. Ma anche all’aeroporto non sono riuscito a farmi dare la ricevuta per il servizio VIP…