18 Sep 2007 - Viaggi Mondo Egitto
Durante l’ultimo viaggio in Egitto ho avuto la fortuna di essere lì all’inizio del Ramadan. A quello che mi dicono i colleghi egiziani con cui ho lavorato, in Egitto, ed al Cairo in particolare, il Ramadan è vissuto in modo diverso da gran parte dei paesi mussulmani, con un aspetto festoso simile al nostro periodo Natalizio.
In effetti i giorni subito prima dell’inizio del Ramadan, le strade erano particolarmente trafficate. Il giorno prima, andando la sera verso il bazar di AlKhalili, si vedevano tutte le strade del centro brulicare di persone con tutti i negozi aperti, tutti impegnati per fare gli ultimi acquisti.
I prodotti più ricercati sono quelli alimentari: dovendo digiunare completamente (non possono nemmeno bere acqua) dall’alba al tramonto, per la sera si preparano dei veri e propri banchetti pieni di leccornie. La spesa per prodotti alimentari in questo periodo di digiuno aumenta del 40%!
Inoltre durante tutto il mese Santo, si prodigano in varie attività caritatevoli, da visitare i malati negli ospedali ad offrire l’Iftar (la cena che interrompe il digiuno diurno) ai bisognosi preparando grandi tavolate per le strade.
Le moschee vengono spesso agghindate con luci e decorazioni, come anche gli alberghi ed alcuni palazzi vengono illuminati a festa.
Dopo l’Iftar si riempiono i cafè dove, specialmente gli uomini, si ritrovano a chiaccherare e fumare il Shisha.
L’atmosfera della città cambia radicalmente: da un caos ancora più caotico del normale nei giorni precedenti al Ramadan, si passano ad oasi di tranquillità durante l’ora dell’Iftar, quando tutti vogliono stare a casa con la famiglia. Per permettere di rientrare a casa per il tramonto, l’orario di lavoro viene ridotto e si finisce alle 15, pronti a buttarsi a capofitto negli ingorghi del Cairo.
Ma ci sono anche effetti collaterali: anche il fumo è vietato ed i fumatori incalliti diventano particolarmente nervosi durante il giorno. Questo rende anche i piccoli incidenti stradali (che incredibilmente, per come guidano, non se ne vedano neppure troppi) a rischio di mega risse fra automobilisti particolarmente irascibili, che evidentemente si dimenticano presto del significato spirituale del Ramadan.
In fondo, come da noi, gran parte dei fedeli praticano la religione per cultura, per educazione, per tradizione, senza uno studio autonomo del Libro per capirlo, limitandosi spesso ad impararlo a memoria, affidandosi agli insegnamenti filtrati delle moschee. Insomma il valore sociale della religione, spesso sopravanza quello spirituale. Comunque molti, durante il Ramadan, ne approfittano per rileggersi il Corano o per ascoltarlo con Cd, cassette od MP3 mentre se ne stanno in coda in macchina…il ruolo della religione è evidentemente maggiore che in Italia: dovremmo tornare indietro almeno di una 50ina d’anni per trovare lo stesso attacamento alla religione.
Comunque è stato interessante osservare da vicino il Ramadan per capirlo meglio… la conoscenza è il miglior metodo per combattere la diffidenza.
Fra l’altro l’Egitto è un paese estremamente ospitale dove tutti sono sempre disponibili ad aiutare…
Parentesi: sono curioso di vedere una messa in latino! Probabilmente ci guadagna in misticismo…