25 Sep 2007 - Scuola
Mi sembra il momento di parlare di Università, per condividere le mie variegate esperienze!
Ingegneria Informatica, Firenze: Io ed i miei amici di tastiera ci siamo iscritti tutti ad Ingegneria Informatica. Alcuni esami hanno rispettato le aspettative di ingegneria: l’esame di Analisi era durissimo, ma il professore un mito che emanava autorevolezza da tutti i pori. Poi è arrivato l’esame di Fondamenti di Informatica I e sono cominciati i problemi… già creavamo programmi professionali e il migliore del gruppo (un vero genio!) ha preso 25 ed io 18…
Ma la vera goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la gara di robotica organizzata ogni anno dall’Istituto Sant’Anna di Pisa. Ci siamo iscritti e, siccome avevano finito il kit base che hanno dato agli altri concorrenti, ci hanno suggerito di chiedere nei vari laboratori di ricerca della nostra università. Ottima idea!
Dopo una settimana aprendo ogni singola porta dell’edificio, scoprendo un sacco di cose interessanti, abbiamo scoperto che non c’era nessun ricercatore in grado di suggerire (non dico fornire) il tipo di componenti da utilizzare per fare dei sensori per il robot!
Siamo corsi ad iscriverci ad un’altra universirtà appena aperta.
Scienze dell’Informazione a Firenze. Eccoci di nuove matricole. Ricordatevi: quando scegliete l’università, controllatene sempre la storia. Informatica a Firenze era una emanazione di Matematica, percui anche negli esami, tutta l’attenzione era rivolta alla parte di calcolo e di algoritmi dell’informatica. Tutto era molto teorico rispetto ad ingegneria, e nei laboratori provavano pure a tenerci fuori a Internet. Questa volta a spingere al cambiamento è stato il servizio militare. Sono stato ripescato per fare l’ufficiale di complemento in Aeronautica, facendo il corso a Firenze e vincendo poi il posto di ufficiale EAD (elaborazione automatica dati) al ministero della difesa a Roma. Si cambia anche università.
Diploma di Ignegneria Informatica a Distanza, La Sapienza, Roma. Stranamente anche se è a distanza, in realtà ci sono 4 ore di lezione al giorno. La differenza è solo l’orario. Diciamo che è un corso serale, dalle 17 alle 21! Non vi dico in che condizioni si arriva a sera, dopo un giorno di lavoro e 4 ore di lezione!
Comunque, miracolo! Passo da una media del 21 a Firenza, ad una di 27 a Roma, con molto meno tempo a disposizione per studiare! Devo anche dire che essendo un corso fatto per chi lavora, i professori erano molto più attenti a non fare bischerate: molti di noi avevano già molta esperienza professionale, ed in più andando a studiare la sera dopo il lavoro, il livello di tolleranza per errori, ritardi etc. era abbastanza basso! Ma poi, dopo aver deciso di appendere la divisa da ufficiale al chiodo, non potevo sopportare l’idea di fare l’ennesima trafile nelle segreteria per cambiare ancora università, con code chilometriche nelle affollate segreterie studenti. E così si cambia a 360 gradi.
Business Studies alla Open University, UK. Con la loro esperienza di potenza ex-coloniale mondiale la Gran Bretagna aveva bisogna di una università che potesse provvedere alla formazione nelle ex- colonie. Oggi l’Open University è fra le più rispettate università inglesi e fornisce educazione a distanza con lauree equivalenti a quelle tradizionali. La differenza con l’Italia è abissale: la segreteria con due email ed una telefonata sistema sempre tutto. Ed i pagamenti si fanno con carta di credito ed a rate… fantascienza!
Dal punto di vista didattico l’approccio è molto diverso: ogni corso è abbastanza orizzontale (per esempio in un corso di economia c’è la matematica che server per quel corso, senza necessità di fare corsi ad hoc) e lo studente ha ampia facoltà di scelta dei corsi da seguire. Poi in base ai punti e alle combinazioni avrà un titolo più o meno specialistico.
Ma il mteriale didattico è veramente superlativo, specie per noi abituati ai testi scritti ed imposti dal proprio professore che vuole arrotondare lo stipendio con i suoi libri. Ogni testo è scritto da un team di espertie ricercatori che approfondiscono tutti gli aspetti del corso, da diversi punti di vista.
Si usano molto casi reali e approfondimenti presi da giornali e riviste. Inoltre tutti gli studenti hanno a disposizione una sconfinato biblioteca on-line!
Alcuni corsi sono solo a distanza (con compitini mandati al tutto quasi ogni mese ed esame finale scritto qui in Italia), mentre altri prevedono dai 3 ai 5 giorni di studio in college, che per altro è una bellissima esperienza, specie per noi Italiano che non abbiamo proprio il concetto di college anglosassone.
All’inizio volevo farmi riconoscere un po’ di punti per gli esami fatti in Italia (un terzo di Ingegneria…) ma poi erano talmente interessanti i corsi inglesi, che me li sono fatti tutti ignorando quelli italiani!
Se l’avessi conosciuta prima, nemmeno avrei iniziato a studiare in Italia!
Senza essere estremisti come me, consiglio vivamente di studiare un po’ all’estero. E poi fa bene all’inglese!
Spero che queste note saranno utili a qualcuno…da quello che vedo l’università italiana è pure peggiorata ultimamente con le nuove mini lauree…il livello è diventato veramente basso.
Studiate quello che vi interessa e quello che ritenete utile… non mirate al pezzo di carta, che tanto oggi è proprio quello, un pezzo di carta! Inutile se non affiancato da esperienze e passione.