Aborto in Sud America…
05 Dec 2006 - Mondo Politica

Indipendentemente dal fatto che si sia favorevoli o contrari all’aborto volontario, sono rimasto estremamamente colpito dal fatto che in alcuni paesi i diritti delle donne vadano a marcia indietro: in Nicaragua il governo (socialista per altro) ha abolito anche l’aborto terapeutico che invece era permesso in caso di pericolo di vita della madre.
Chiaramente dietro il diritto alla vita per il feto, si cela il disprezzo della vita delle donne, costrette ad abortire in modo illegale rischiando la propria vita. Credo che l’unico modo di combattere l’aborto sia con la prevenzione (sistemi contraccettivi, educazione) e con garanzie sociali ed economiche che aiutino ad affrontare gravidanze difficili e figli inattesi. Ovviamente la’ dove c’e’ la completa criminalizzazione dell’aborto, di solito ci sono anche le minori reti di protezione per le donne, lasciate a subire le conseguenze di scelte imposte da societa’ maschiliste.
L’ipocrisia della Chiesa in  quei paesi e’ veramente scandalosa! Ovviamente tutte le signore e bene le le figlie dei ricchi non hanno problemi: se ne vanno ad abortire in una bella clinica di Cuba con annesse settimane di vacanze per riprendersi. Le donne normali invece devo trovare rischiose soluzioni caserecce.

Sempre in tema di aborto ho trovato un punto di vista originale in “Freakonomics” di Levitt: secondo lui la delinquenza a New York e’ diminuita negli anni 90 non grazie agli investimenti effettuati nelle forze dell’ordine (e confronta questi investimenti con situazioni in cui non hanno portato benifici), ma grazie alla sentenza che ha di fatto legalizzato l’aborto. La sua tesi e’ che, grazie all’aborto, le ragazze madri dei quartieri poveri di New York hanno avuto una alternativa ad alimentare situazioni disperate dove i giovani hanno altissime possibilita’ di diventare delinquenti in mezzo a famiglie inesistenti.
Il calo delle situazioni a rischio provocato dagli aborti,  ha  assottigliato le fila della deliquenza redendo possibile una New York piu’ sicura.
La tesi e’ originale e fantasiosa e sostenuta dalle statistiche…ma come si dice: le statistiche non dicono bugie ma i bugiardi usano le statistiche (che non me ne voglia Levitt!).
Non credo che sia comunque possibile ignorare l’impatto sociale che la liberalizzazione dell’aborto debba avere sulla societa’: se non si notano differenze vuol dire che stiamo guardando dalla parte sbagliata.

Resta lo sdegno per un paese, il Nicaragua, che invece di andare avanti sul rispetto delle donne, si permette di andare indietro: un brutto segno…