23 Oct 2007 - Politica
Diciamoci la verità: vi sentite davvero diversi dopo l’11 settembre? Davvero ci ha sconvolto e condizionato la vita?
Il ritornello dell’amministrazione Bush e dei relativi ideologi è quella che dopo l’11 settembre 2001 niente è come prima.
Finalmente ho sentito voci autorevoli alzarsi contro quest’idea: la neo Nobel per la letteratura, Doris Lessing, ha sminuito la portata dell’11 settembre e del terrorismo islamico rispetto a quello che è stato il terrorismo dell’IRA.
Credo che in Europa possiamo tutti “vantare”, purtroppo, storie di terrorismo ben peggiori degli ultimi anni post 11 settembre.
IRA, ETA, Brigate Rosse hanno segnato la storia degli ultimi 30 anni. Se rileggo le cronache degli anni di piombo in Italia e se vedo qualche vecchio film, devo dire che il periodo post-11 settembre è di una calma e pace senza paragone, rispetto ai quei tempi insanguinati e torbidi della nostra storia.
Quello che è stato l’11 settembre è un colpo grosso (frutto di audacia e fortuna) di Bin Laden, a cui, secondo me, è stato un immenso ed immeritato credito da parte dell’amministrazione Bush per aver carta bianca e trasformare una mediocre presidenza in un tentativo di far trionfare l’ideologia Neocon in ambito politico ed economico.
Il peso del terrorismo islamico nei paesi occidentali è abbastanza marginale: il vero problema ora è all’interno del mondo islamico stesso. C’è una lotta ideologica fra le varie anime: da quelle più moderne e pro modello capitalistico a quelle più tradizionaliste, legate a schemi sociali che in molti paesi sono ancora tribali. Li’ il terrorismo combatte la sua vera battaglia, così come in passato da noi c’è stato il conflitto con la sinistra estremista e la destra deviata.
L’enfasi sul conflitto fra occidente illuminato ed islam oscurantista è stata un’abile mossa per permettere a Bush di sospendere un po’ di quei noiosi vincoli costituzionali che aveva, di ignorare un po’ di quelle noiose convenzioni internazionali (tipo la convenzione di Ginevra) per garantire alla sua amministrazione mani libere. Reagan aveva innovato con le riforme economiche, Bush si è spinto oltre, volendo liberare paesi, esportare un nuovo modello sociale, democratico e di sviluppo economico. Per i risultati prego andare a chiedere agli abitanti di quei disgraziati paesi, che dopo anni di liberazione cominciano ad averne abbastanza.
La cosa positiva è che si comincia ad aver il coraggio di abbattere il tabù dell’11 settembre. Sebbene sia stato un evento terribile e molto spettacolare, la mia vita non è cambiata, la mia sensazione di sicurezza non è cambiata. Per la maggior parte della popolazione mondiale i problemi sono altri. Per alcune popolazioni “niente è come prima” è riferito agli interventi salvifici di Bush, e non in senso positivo.
Degli esperimenti della prima guerra privatizzata (in Iraq la sicurezza personale dei diplomatici non è affidata all’esercito, ben presente, ma alla Blackwater con i suoi mercenari privati che non rispondono ne alle legge civile ne a quella militare) parleremo un’altra volta.
Più ci si allontana da quell’evento infausto, meglio potrà essere inquadrato storicamente. Personalmente mi fa ancora più rabbia l’eccidio di Srebrenica, di cui l’Europa e la Nato sono corresponsabili. Oppure l’ancora più vecchio disasto di Bhopal, in India, che causò migliaia di morti a seguito di una fuga di gas da un a frabbrica di una multinazionale (che se la cavò con pochi spiccioli di risarcimenti). Certo, non sono atti di terrorismo, ma nella definizione di terrorismo è insita la sensazione di inquietudine che ti lascia addosso. In questo senso mi sento molto più inquieto per quello che i milatri Onu Olandesi hanno permesso che accadesse a Srebrenica e per quello che i manager della Union Carbide hanno permesso che accadesse a Bhopal per difendere i loro profitti, piuttosto che quello che un pazzo alla guida di un gruppo di disperati ha fatto, per quanto grave e tragico.