Mille splendidi soli
17 Dec 2007 - Libri

Dopo il “Cacciatore di acquiloni” rieccomi a leggere un libro di Hosseini Khaled. Anche in questo libro lo stile di Khaled ci accompagna nei lontani paesaggi dell’Afghanistan. È buffo come riesce a descriverci panorami che più che misteriosi, sono per noi cronaca da telegiornale: prima i Russi, poi i talebani e ora gli Americano.

Afghanistan sempre come sfondo sabbioso a servizi sulla guerra di qualcuno con qualcun’altro. Invece qui si vedono anche i tramonti, i colori, i sapori. Il tutto come sfondo a delle storie che ci raccontano la condizione delle donne, durante le varie fasi che si sono alternate negli ultimi 30 anni in Afghanistan.

Ma apparte le ovvie riflessioni sulla difficile vita delle donne nei paesi islamici e tribali, terribile mix di maschilismo e violenza, altri pensieri sono scaturiti da queste letture.

L’Italia, illuminata dall’illiluminismo e dalla Chiesa, si ritiene spesso moralmente superiore all’Islam retrogrado, oscurantista, maschilista.

Ma viene spontaneo chiedersi: davvero in Italia le donne sono rispettate quanto gli uomini? Quante donne subiscono violenze fisiche e psicologiche da parte di mariti, fratelli, figli o altri familiari? Tante, troppe. La violenza è la prima causa di morte fra le donne trai 14 ed i 50 anni.

E nella maggior parte dei casi, gli autori delle violenze non sono uomini neri venuti dai nostri pregiudizi (extracomunitari, persone di colore, pazzi, delinquenti) ma dai familiari, da persone conosciute. Quante delle donne che conosciamo, nell’intimo della loro casa, subiscono violenza? Quanti dei nostri amici, che ci sembrano normali, diventano degli orchi (con tutto il rispetto per Shrek e signora) a casa loro?

L’indifferenza, l’omertà e la vergogna rendono queste donne vittime del loro carnefice e recluse dalla società nella loro situazione. Certo, poi ci sono mille giustificazione alla violenza (mi ha provocato, lo stress, il bere, la depressione etc).

Ma la violenza non può e non deve mai essere accettata e giustificata (nemmeno nei casi di violenze di donne sugli uomini, casi ancora più nascosti e ignorati).

Ma non sembra che questa sia una grande priorità, vista la mancanza di inziative specifiche. Ma quali cittadini possono venir fuori se crescono in ambienti dove la violenza e la mancanza di rispetto regnano sovrani?

Farebbe comodo pensare che queste cose accadono solo in Afghanistan, ma non dobbiamo illuderci.

Il libro comunque è molto bello, con sprazzi di poesia e di speranza in mezzo alla cronaca della storia moderna di quela martoriato paese. Bellissima e sdrammatizzante èla parentesi sulla Titanic-mania che ha colpito anche l’Afghanistan dei talebani esattamente come il resto del mondo.

Mille splendidi soli, di Hosseini Khaled, Piemme editore