04 Jan 2008 - Libri
Mentre mi dilettavo a trascorrere il capodanno in campagna, mi è capitato in mano un libretto, ottimo per una veloce lettura di un paio di giorni.
Era “Viaggio in Paradiso” di Mark Twain, opera assolutamente minore e quasi sconosciuta dell’autore di “Huckleberry Finn” e di ‘Tom Sawyer”: oltre ad essere una delle opere meno conosciute, ha anche una storia particolare, essendo rimasta chiusa in cassaforte per decine di anni prima che Twain si decidesse a pubblicarla, poco prima di morire.
In effetti il libro affronta il tema del paradiso e di quello che c’è dopo la morte, ponendo le credenze religiose del tempo (pensiamo poi all’America puritana) a cnfronto con il buon senso razionalista che si nutriva dell’entusiasmo delle scoperte scientifiche del tempo.
Il risultato mi sembra vicino a come potrebbe descrivere il paradiso Odifreddi, se si volesse lanciare in un esercizio di fede: se proprio ci deve essere un paradiso, lo vedrei così…
Insomma, una lettura spassosa, decisamente contro ogni razzismo ed estremismo religioso, e nel contempo garbata nello stile. In questi tempi in cui si vuole acuire il confronto/scontro fra le religioni, un po’ di sano buon senso preveniente dagli US dell’inizio del secolo scorso credo faccia bene.
E’ pure molto breve per cui lo consiglio senza dubbio, anche come piccole regale post-natalizio…
Viaggio in Paradiso – Mark Twain