Caos delle liste regionali nel Lazio e Lombardia…
08 Mar 2010 - Politica

Non ci sono molte parole per descrivere la situazione, specie per il Lazio.

Certo, la soluzione finale è una porcata, e viene da chiedersi se il problema fosse stato del PD se il governo si sarebbe affrettato a fare un decreto sull’argomento per rimediare alla dabbenaggine del PDL locale a Roma e provincia.

D’altra parte siamo nella stessa situazione delle crisi finanziaria in USA dell’anno scorso: too big too fail…le banche pirata che hanno speculato prendendosi enormi rischi, non potevano fallire come tutte le altre aziende e sono state salvate, permettendo ai loro manager (avidi o incompetenti, a scelta) di prendere i loro bravi bonus milionari.

Qui siamo nella stessa situazione: andare alle elezioni tenendo fuori il maggiore partito era impensabile e dunque bisogna salvarlo, alla faccia di tante altre liste rimaste escluse. Un eventuale rinvio delle elezione, se evitava la schifezzina del decreto, avrebbe sicuramete danneggiato le liste più piccole che avrebbero dovuto affrontare di nuovo un iter per loro molto impegnativo.

Il messaggio più significativo che viene fuori da questo pasticcio (dove, per una volta, Berlusconi è stato davvero vittima; dei suoi compagni di partito…) è che se il PDL non è in gradi presentare la proprio lista nella capitale, pensiamo con quale attenzione le persone che compongono quella lista amministreranno la res publica… meditate elettori romani, meditate.

La questione Lombardia è abbastanza diversa in quanto l’errore era sostanzialmente formale, ed infatti il TAR ha riammesso la lista senza nemmeno usare il decreto.

Comunque, vada come vada, hanno fatto una figura da ricottari che se ne ricorderanno per anni a Roma!