Sulla neve durante la pandemia...
25 Feb 2021 - Viaggi Sci Covid

Approfittando delle vacanze di Carnevale siamo stati qualche giorno in montagna, rigorosamente in Lombardia. Pochi giorni prima della partenza è stato deciso di non far aprire gli impianti per lo sci.

In effetti molti operatori si sono lamentati perché hanno saputo domenica che lunedì sarebbero rimasti chiusi. A Santa Caterina avevano già comunicato che comunque sia prima del venerdì non avrebbero aperto. Dopo mesi di rinvii ed una situazione della pandemia tutt'altro che tranquilla, con l'arrivo delle varianti e con mezza Europa in lockdown duro, mi è sembrata una scelta saggia e non capisco come gli altri si fossero preparati al 100% ad aprire lunedì...al massimo io avrei aperto un impiantino, non di più.

Altri pensieri dalla montagna pandemica: abbiamo prenotato una lezione di sci di fondo (non proprio un'idea originale) e ci abbiamo messo più di un'ora per noleggiare l'attrezzatura. Il negozio l'aveva praticamente finita (ci è andata bene per un soffio) e quando è toccato a noi, dopo un'ora di coda, ci dice di andare in un altro negozio perché hanno finito quasi tutto. 
L'avrebbero dovuto comunicare a chi si metteva in coda, non a chi è il primo della fila dopo un'ora di attesa! Alla fine, avendo prenotato la lezione da loro, che altrimenti sarebbe saltata, ci siamo arrangiati con l'attrezzatura che era rimasta.
Ma davvero non si aspettavano che tutti facevano sci di fondo quando le case erano tutte prenotate e gli impianti chiusi? 
Secondo mistero: si sale su al rifugio a piedi con gli slittini al seguito: grande folla (avevamo prenotato il pranzo, essendo zona gialla) in cima, molti con sci d'alpinismo e le pelli di foca, qualche snow board che sale a piedi e molti senza nulla chi chiedono (quando sono educati, altrimenti prendono senza permesso) gli slittini che ci sono.
Ma nessuno che abbia pensato di mettersi a noleggiare al rifugio dei semplici slittini (quelli che vendono i cinesi a 5-10 euro) per fare tutti felici...eppure non c'erano poche persone, sono tempi di magra in montagna...

Tutto questo per dire che si fa un gran parlare di crisi, grandi lamentele, ma poi pochissima iniziativa per gestire una stagione diversa dal solito, ma dove le persone in montagna c'erano eccome: i parcheggi erano pieni!