14 Mar 2022 - Ucraina Russia Politica
Niente, dal 2016 (Brexit e Trump) in poi, la realtà supera sempre la fantasia. Dopo la pandemia ecco un'invasione in larga scala di un paese sovrano come non se ne vedevano da decenni.
Putin ha sorpreso tutti per l'ampiezza della sua "operazione militare speciale", ma anche i paesi occidentali, dopo i tanti distinguo delle settimane e dei giorni precedenti l'invasioni, hanno stupito per la compattezza, rapidità e durezza delle sanzioni.
Per quanto la portata dell'attacco sorprenda (anche se non è ancora ad alta intensità, il numero di morti per un'operazione di questo tipo sono ancora relativamente limitati) capisco la logica di Putin: con il PNRR l'Europa, con colpevole ritardo, sarebbe uscita dalla grande dipendenza dal gas russo. Fra 10 anni l'effetto "deterrente" del ricatto energetico per evitare il coinvolgimento della UE non ci sarebbe più stato. Ma anche questo è stato un calcolo sbagliato: la UE si è rapidamente allineata a sanzioni sempre più dure e anzi, approfitterà (brutta espressione) della guerra per farei cambiamenti necessari per rendersi meno dipendente da un singolo fornitore.
Sulle cause, è ovvio che la storia dell'ingresso nella NATO è fittizia: nessun paese con dispute territoriali può entrare nella NATO (e l'Ucraina aveva sia la Crimea che il Donbass, come enormi questioni aperte), per cui non esisteva nemmeno un processo di ingresso aperto. Molto più concreto era l'avvicinamento alla UE. Ma il vero problema per Putin è avere un grande paese confinante e legato anche culturalmente alla Russia che diventa sempre più democratico ed economicamente evoluto...troppo destabilizzante, ben oltre fittizi problemi militari. Putin ha bisogno di un governo filorusso in Ucraina (stile Bielorussia) ma è anche vero che l'indipendenza del Donbas e l'annessione della Crimea, un qualsiasi governo liberamente eletto sarà sempre filo-UE, visto che i filo russi non saranno più (in maggioranza) cittadini dell'ucraina.
Molti "consigliano" a Zelensky di arrendersi: non lo vedo possibile...le concessioni territoriali sono inevitabili (saluti alla Crimea e al Donbas, l'unica domanda è quanto altro territorio ucraino la Russia si mangerà) ma non sono l'obiettivo di Putin.
Zelensky combatte per mantenere un'Ucraina libera e democratica, che se si arrendesse ora, il popolo non potrebbe più scegliere un governo per decenni. Una resa ad un governo fantoccio pro-Russia vorrebbe dire decenni di resistenza e attentati contro gli occupanti russi: con ampi confini con l'Europa e con milioni di Ucraini che lavorano all'estero (a prescindere dagli aiuti NATO), le risorse, economiche e militari, per una resistenza lunga e dolorosa ci sono tutte.
Giustissimo, secondo me, oltre alle sanzioni e agli aiuti umanitari, mandare le armi allo stato aggredito per dargli l'opportunità di difendersi in modo meno disperato. In ogni caso, se la popolazioni non vuole cedere, non cederà, come tante volte gli USA hanno provato sulla loro pelle. Una vittoria militare è ben lungi da dare il controllo di un paese.
Speriamo che la strenua resistenza del popolo ucraino consentano di arrivare ad un accordo su un'Ucraina più piccola ma libera e indipendente. Che poi i cittadini che finiranno sotto il controllo di Putin accettino il cambiamento, specie in una Russia ancora più chiusa, isolata, povera ed autoritaria, mah, vedremo...