I successi di Putin...
01 Sep 2022 - Politica Ucraina Russia

È pieno di filo-putiniani che difendono l'invasione dell'Ucraina e che pensano che la guerra stia andando alla grande per la Russia, come da propaganda...

Fermo restando che la propaganda è sempre attiva durante la guerra e che tutte le informazioni che arrivano (da ogni fronte) sono sicuramente filtrate e manipolate, alcune macro evidenze le possiamo vedere senza rischi di essere presi in giro dalla propaganda.

La Russia temeva un ingresso nella Nato dell'Ucraina (che non è mai stato all'ordine del giorno perché impossibile con dispute territoriali in corso) e non voleva altra Nato ai suoi confini, e poi voleva smilitarizzare l'Ucraina.

Vediamo i risultati raggiunti in sei mesi di guerra:

Nato: La Svezia e la Finlandia dopo decenni di neutralità hanno scelto di aderire alla Nato, adesione quasi completata. E non sono eserciti secondari, data la loro vicinanza alla Russia e la ricchezza dei due stati (rispetto all'Ucraina), il loro budget è notevole, i loro eserciti modernissimi...insomma un ottimo acquisto per la Nato e la sua sicurezza. Ah sì, la Finlandia ha un lungo confine con la Russia (molto maggiore che con Lituania ed Estonia) e proprio di fronte a San Pietroburgo...
Dunque sul fronte Nato da un potenziale irrealistico ingresso dell'Ucraina nella Nato, siamo passati ad un sicuro ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato.

Smilitarizzazione: Putin voleva smilitarizzare l'Ucraina. Prima dell'invasione (per ordine di Obama, poi solo parzialmente modificato da Trump), la Nato forniva solo equipaggiamento non letale all'Ucraina (visori notturni, elmetti, giubbotti anti-proiettili etc...). L'esercito Ucraino era di fatto equipaggiato come ai tempi dell'Unione Sovietica, niente di tecnologicamente avanzato. Tanto è vero che i separatisti del Donbas (ben armati dalla Russia) sono riusciti a occupare numero città anche se poi c'è stato un certo tira e molla. L'Ucraina non ha nemmeno provato a bloccare l'occupazione della Crimea. L'esercito era messo talmente male che la guerra nel Donbas è stata portata avanti più da milizie che dall'esercito regolare.
Solo nell'imminenza dell'invasione la Nato ha cominciato a fornire equipaggiamento difensivo (come i Javelin anti carro).
Sono passati sei mesi, la Russia non ha dato segno di rinunciare all'invasione e la Nato, mese dopo mese, con estenuante lentezza per evitare un'escalation, ha cominciato a fornire armi sempre più avanzate e potenti fino ai famosi HIMARS e altri sistemi di artiglieria avanzata. Non solo...l'Ucraina ha tantissime giovani laureati in discipline scientifiche e si sono messi tutti all'opera con creatività per creare app per aiutare l'artiglieria ad essere più precisa, per modificare i droni o altri sistemi d'arma per essere più efficaci.
Oggi l'esercito Ucraino non solo ha molte più armi di prima dell'invasione, ma ha militari addestrati alla dottrina Nato (molto più efficace di quella Russa, molto gerarchica) oltre ad un ecosistema di persone e aziende che innovano e ammodernano gli armamenti. Mentre le armi possono finire, l'addestramento, il know-how e l'organizzazione resteranno comunque in dotazione all'Ucraina oggi e per sempre.
Dunque se pure la guerra si fermasse oggi, sulle posizioni attuali, invece di un'Ucraina demilitarizzata, ci sarebbe un Ucraina piena di armi fornite dalla Nato (le forniture continueranno per anni, già messe a bilancio), un addestramento moderno e la capacità tecnica di migliorare le proprie armi anche in modo non tradizionale. Se il 24 febbraio l'Ucraina era impreparata e poco armata all'invasione (e l'ha respinta), oggi ha capacità difensive (e offensive) molto migliori di allora.
Insomma, senza entrare nel merito delle conquiste territoriali e della de-nazificazione (qualsiasi cosa voglia dire), sul fronte Nato e demilitarizzazione direi che a Putin non è andata benissimo...